L´appalto 2015-2019

01-09-2017 19:31 -


Per semplificare la comprensione del complesso argomento in questo blocco sono raccolti soltanto i documenti strettamente inerenti all’assegnazione dell’appalto del Servizio Raccolta Rifiuti di Anzio per il quinquennio 2015-2019.




Il materiale inizia con il Regolamento della raccolta differenziata del 2013 che fece da traccia per la trasformazione del servizio da “stradale” a “porta a porta” proprio nel settembre di quell’anno.


L’adozione del sistema porta a porta, che è definito anche “raccolta differenziata spinta” perché riesce ad ottenere percentuali di differenziati superiori a quello stradale grazie alla riconoscibilità dell’utente, fu considerato il modo più adeguato per accelerare il cammino verso il traguardo imposto dall´Unione Europea del 65% di rifiuti differenziati, traguardo che in effetti coi soli cassonetti stradali appariva difficile da raggiungere.


Nell’intento di scongiurare le sanzioni previste dalla UE verso i Paesi meno virtuosi lo Stato finanziò un piano di incentivi ai Comuni. In quel quadro la Provincia di Roma erogò ad Anzio un contributo di 2 milioni di euro per l’avvio del nuovo sistema.


Dopo una sperimentazione di qualche mese su 1700 utenze di Anzio Colonia il sistema fu esteso, appunto nel settembre 2013, all’intera città con l’eccezione di Anzio centro (eccezione mai chiaramente spiegata fino in fondo).

Poiché in quel periodo era appena scaduto il contratto con la ditta che gestiva la raccolta stradale dal 2009, si decise di prorogarne la validità in attesa di emettere un nuovo bando espressamente per il porta a porta; il cambiamento di sistema avvenne quindi in costanza di operatore e con costi decisamente alti (circa 800mila euro al mese) perché stabiliti sulla base di clausole diverse.




Il primo passo verso il nuovo appalto fu la stesura di un Capitolato (gennaio 2014) in cui furono fissati gli obblighi che le ditte interessate a svolgere il servizio avrebbero dovuto rispettare accettandoli come clausole contrattuali.




Si procedette quindi ad emanare l’avviso di gara (maggio 2014) in cui si proponeva un contratto di cinque anni con un compenso intorno ai 32 milioni complessivi per un “Servizio di igiene urbana e servizi accessori per la raccolta differenziata”. (Ma di lì a poco fu emesso un documento correttivo che portava l´importo a 35 milioni)

Diviso per i cinque anni di durata del contratto tale importo ammontava dunque a 7 milioni l´anno formati dalle seguenti voci :

spese per il personale (106 unità) 4.400.000
ammortamento dei 74 mezzi di lavoro (0.17% del loro valore pari a 3,6 milioni) 400.000
carburante600.000
assicurazioni150.000
manutenzione mezzi e ricambi150.000
costo uffici e spogliatoio personale150.000
gestione dei 2 centri ingombranti150.000
totale costi6.000.000
spese aziendali (pari al 6% del totale) 360.000
utile dell´azienda (10% del totale fin qui)640.000
TOTALE GENERALE A CARICO DEL COMUNE (annuo)7.000.000
(nella tabella i valori sono arrotondati per semplificare l´esposizione, vedi qui il quadro economico ufficiale)







Andavano ora nominati i 3 membri della Commissione incaricata di valutare le offerte delle ditte gareggianti. Il Dirigente dell’Ufficio Ambiente designò se stesso (cosa lecita anzi opportuna in quanto responsabile del settore Ambiente) ed il dr.Droghini (funzionario comunale esperto di contrattualistica); chiese poi all’Area tecnica del comune di indicare il terzo nome ma ricevette un no grazie motivato dalla assenza di figura idonea a coprire tale ruolo. Si rivolse allora alla Provincia chiedendole di indicare un suo funzionario e così la Commissione si completò con il dr.Piemontese.

Alla scadenza del bando (giugno 2014) c’erano sul tavolo le offerte di 4 ditte: due società specializzate nel settore, la Camassambiente SpA di Bari e la cooperativa C.N.S. di Bologna, e due ATI (Associazioni Temporanee di Impresa, cioè ditte che si alleano per far fronte agli impegni di un contratto d’appalto), la Aciam SpA/Tekneko Srl di Avezzano e la EcoCar/Gesam di Pomezia e Roma.


A novembre 2014 la commissione aggiudicatrice, basandosi prevalentemente sul criterio del prezzo più basso, scelse la EcoCar/Gesam che aveva offerto un ribasso intorno ai 38.200.000 euro, seguita dalla Camassambiente a 38.800.000 (importi comprensivi di iva) equivalenti a 638mila contro 647mila euro al mese.
Votarono a favore Dell´Accio e Droghini, il membro provinciale si astenne.





Inizia a questo punto una sequenza vorticosa di eventi.
Per capirli meglio teniamo presente che fin dal 2009 la raccolta dei rifiuti (differenziata ma non porta a porta) era operata da una associazione di ditte formata da Camassambiente e Gesam (sì, tanto per complicare le cose sono le stesse che ora hanno partecipato come avversarie al nuovo bando).


Fine



Seguono i documenti relativi alle varie fasi sopra descritte.

Esistono inoltre 22 lettere di richieste di chiarimenti che le ditte hanno rivolto al Comune mentre preparavano l´offerta per il bando. Porre tali quesiti è prassi normale e anche opportuna, ma alcune di queste lettere sono interessanti perché i dubbi che espongono assumono un certo valore alla luce dei problemi sorti di lì a pochi mesi nell´esercizio del servizio, in particolare sono da leggere le lettere n.10, 17 e 21. (le lettere sono consultabili QUI). In blocco a parte esaminiamo alcuni dei contenuti.