Anzio: polemiche in Commissione Lavori Pubblici sui lavori di scavo in città. Ma sono sempre in buona fede?

07-06-2019 12:04 -

La Commissione comunale che si occupa di Lavori Pubblici si è riunita giovedi 6 giugno ed ha discusso fra l’altro sulle modalità con cui le ditte che eseguono scavi sul suolo pubblico portano a termine i propri lavori.
E’ stato rilevato che a volte esse non rispettano le prescrizioni vigenti in materia, norme che nel comune di Anzio risalgono a un regolamento approvato fin dal 2013.

C’è da dire che il regolamento appare più orientato ai grossi lavori come posa di tubature e condotte mentre per riparazioni di limitata estensione appaiono un po’ eccessive.

Si pensi ad esempio alla differenza tra il recente scavo lungo circa 3 km che l’Enel ha eseguito a Lavinio per rinforzare la linea elettrica dal Centro Ecumenico a Tor Caldara o invece agli esigui buchi, larghi un metro e mezzo e profondi 1, fatti da Acqualatina per riparare le numerose perdite sotterranee segnalate dai cittadini.

Nel primo caso la riasfaltatura è stata fatta per tutto il tratto (3 km) anche se solo per metà carreggiata come prescrive il regolamento. Nel secondo in effetti le riparazioni consistono di solito in una “toppa” equivalente al buco scavato mentre il regolamento imporrebbe di riasfaltare ogni volta un quadrato di ben 5 metri di lato intorno al buco stesso.
In parole povere si tratta di mettere 1,5x1=1,5 metri quadri di bitume invece dei prescritti 25 (5x5) con una differenza di costi evidente.

Allora ci chiediamo: ma davanti alla impellente necessità di rinnovare la rete idrica ormai fatiscente è il caso di impuntarsi sul fatto che la buca sia coperta o meno con una toppa 20 volte più grossa?

Per sistemare le centinaia di km della rete sotterranea dell’acquedotto di Anzio ci vogliono investimenti massicci in cui Acqualatina esita a lanciarsi anche a causa dell’incertezza derivante dal clima ostile sollevato nei suoi confronti da certe campagne politiche che agitano continuamente la minaccia di rescindere l'affidamento della gestione.

Ma gestore privato o gestore pubblico cambia poco quando si tratta di cambiare una tubatura: ci vogliono soldi. L’alternativa fra i due è solo se a tirarli fuori sono gli azionisti di una società che conta poi di recuperarli negli anni anche guadagnandoci o li devono sborsare invece i cittadini con le proprie tasse.
La scelta è tutta qui.


Nelle figure gli schemi pratici di riasfaltatura prescritti dal regolamento comunale.
Nella foto un esempio recente di riparazione di Acqualatina intervenuta per una fessurazione di liquami ai bordi di un chiusino. A termini di regolamento avrebbe dovuto asfaltare l’intero incrocio... (!)



Cosa dice il Regolamento comunale

Il reinterro dello scavo e il ripristino del manto stradale avverranno nella maniera seguente:
1) Lo scavo dovrà essere ricoperto con materiale inerte (stabilizzato di cava) compattato con idoneo mezzo meccanico (rullo, ballerina, ecc.) a strati non superiori a cm.30, per Ia sua intera Iunghezza e profondità appena sia stato eseguito il Iavoro previsto;
2) Entro i successivi sette giorni dal termine delle opere di cui ai punto1) si dovrà provvedere alla posa in opera di conglomerato bituminoso (bynder), opportunamente rullato e compattato, fino a raggiungere Ia quota del piano stradale esistente, previa realizzazione del relativo cassonetto della profondità di almeno 10cm;
3) Dopo i successivi due mesi e comunque non oltre il terzo mese dal termine dei Iavori di cui al punto 2), dovrà essere eseguito, salvo diverse disposizioni dell'Ufficio Tecnico Comunale e comunque previo sopralluogo congiunto con lo stesso, un tappetino d'usura in asfalto per uno spessore finito dopo Ia rullatura e Ia compattatura di cm.3.