Quattro Casette

14-04-2018 16:52 -

edificio storico

Sono quattro fabbricati rurali in disuso, allineati al fronte strada della via Nettunense e distanti dalla stessa circa 100 mt, si incontrano uscendo dal centro di Anzio appena oltre il cimitero civile.
Gli edifici erano parte della ex tenuta Mazza, la vasta area inclusa fra la via Nettunense e la zona Prebenda, oggi quasi interamente occupata dal quartiere Europa, noto anche come Anzio Due.
Il comprensorio era estesamente coperto da una pineta di cui rimangono oggi due ridotte testimonianze: i circa 2 ettari del parco pubblico di corso Italia/viale Nerone e le poche alberature adiacenti allo stadio comunale ed alla caserma dei Vigili del Fuoco, proprio alle spalle delle "4 casette".


Sulle Quattro Casette, così nominate affettuosamente dai cittadini di Anzio, si sono a più riprese accese le speranze di vederle recuperate e restituite all'uso pubblico per ospitarvi eventi culturali temporanei (mostre, convegni) o permanenti (musei, archivi) in modo da conservare la testimonianza storica della Anzio agricola.


dalla MEMORIA
Il terreno fino a ridosso del Cimitero era di Mazza e veniva coltivato a grano. Le quattro casette erano state costruite per i coloni che lavoravano la terra ed aravano il terreno con i buoi e falciavano il grano con la falce e facevano i covoni.
Partendo da Tontini c'era uno strapiombo poi riempito di terra e portato allo stato attuale, proseguendo c'era la vigna di Sobbello (Isobbello) Garzia.
Quando si prendeva la corriera per andare alla vigna le fermate erano: i "Primi Alberoni" in corrispondenza di Sobbello Garzia, i "Secondi Alberoni" davanti alla proprietà Mazza, i "Terzi Alberoni" in corrispondenza di Valle Palomba e poi le Falasche. Queste segnalazioni erano dovute a dei grossi alberi di sughero che stavano al ciglio della strada .
Sulla via Nettunense, partendo dal casello e fino alla rotatoria, la strada era costeggiata sia a sinistra che a destra da grossi alberi di pino poi abbattuti.
Le Quattro Casette dovrebbero essere ristrutturate e conservate per la memoria storica. [da un post facebook del 12.9.2022 di Ciro Spina]

Il testo originario di Ciro Spina (12/9/2022)