La statua di una nonna con tre bambini per condannare la violenza di genere.
11-11-2025 17:43 -
Mercoledì 26 novembre ci sarà modo di parlare di un problema che è diventato purtroppo assai diffuso: gli atti violenti, a volte perfino mortali, perpetrati da persone che non accettano di sentirsi messe in discussione, specie se a farlo è qualcuno che costoro ritengono inferiore. Il conflitto avviene infatti prevalentemente fra persone di sesso diverso e a compiere il misfatto è quasi sempre un uomo a scapito di una donna. Sociologi, criminologi e politici stanno riflettendo sul questo crescente fenomeno per capire quali contromisure si possono adottare per arginarlo, sia a lungo termine (con l'educazione scolastica) sia a breve (con provvedimenti repressivi).
Mentre gli esperti stanno studiandolo, la società civile è preoccupata e si rende conto che intanto uno strumento essenziale per affrontarlo è di smascherarlo rompendo quella crosta di "riserbo e imbarazzo" che troppo spesso copre il malintenzionato a spese di chi sta subendo angherie e minacce.
Per facilitare questa azione di disvelamento le Nazioni Unite hanno indetto da anni una occasione annuale detta "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" da tenere in tutto il mondo proprio a fine novembre. La data fu scelta in memoria di un truce episodio avvenuto in questi giorni dell'anno 1960 in Centroamerica, quando alcuni agenti della polizia segreta del dittatore Trujillo abusarono di tre donne che si recavano a trovare i mariti in carcere per poi ucciderle barbaramente.
A raccogliere l'appello dell'ONU si è organizzato a Nettuno un appuntamento pubblico, alle 16 di mercoledì 26, nella Sala del Consiglio comunale.
Fra i vari contributi ci sarà quello di cui Cittainsieme è venuta a conoscenza e a cui ha voluto dare voce: l'illustrazione di un progetto per realizzare un gruppo scultoreo sul tema della giornata. A presentarlo sarà l'architetto Cesare Puccillo che sta sostenendo l'iniziativa di concerto con il "Centro Aiuto alla Vita" diffondendolo ed anche promuovendo una raccolta fondi per la sua realizzazione.
Possiamo anticipare che l'opera consisterà in un monumento che raffigura una donna con tre bambini. Lei è una “nonna” il cui volto è tratto dal quadro “Quarto Stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Ha in braccio un bimbo orfano di femminicidio e ha accanto due bambine, una raccolta naufraga dalle acque di Sicilia e una dagli inferni delle guerre in corso nel mondo. Il titolo immaginato è “Alla donna e all’infanzia contro ogni violenza di genere”.
L’associazione che lo propone ha partecipato al recente pellegrinaggio sui luoghi di Maria Goretti, dalla Tenda del Perdono presso la Divina Provvidenza alla Basilica di S.Maria delle Grazie che ne ospita le spoglie. E va ricordato che quella bambina fu vittima di femminicidio in un luglio degli inizi del Novecento, in anni molto vicini a quelli in cui il quadro fu dipinto.