L'arte non serve solo a piacere. Serve a mettere in discussione, a far nascere domande, a rendere visibile l'invisibile. Ecco perché la provocazione non è un eccesso da censurare, ma un segnale vitale. È il sinonimo che l'arte è ancora viva. E che ha ancora qualcosa da dire.
Mettere insieme tutte queste esigenze per raggiungere lo scopo finale è di per sé una provocazione per ogni artista ma anche una sfida avvincente. Nella mostra intitolata "Provocazioni", organizzata da CittaInsieme dal 2 al 7 settembre presso il Forte Sangallo di Nettuno, questa sfida è stata raccolta da ben 25 artisti, segno che il tema ha colpito. Con vari quadri, sculture e composizioni hanno dato vita a una mostra particolarmente ricca e avvincente. La sfida per chi andava a vederla era a sua volta quella di scoprire la provocazione racchiusa nelle singole opere. Talvolta era lampante, altre volte più sottile e defilata. Ciascuno ha potuto quindi farsi la propria idea di provocazione, perché non esiste un unico modo 'giusto' di vedere le cose. Ciò che cambia non è l'oggetto ma lo sguardo di chi lo osserva.
E infatti:
---nella matassa di filo spinato si potrebbe leggere la follia sequenziale dell'uomo: dalle trincee della prima guerra mondiale ai campi di sterminio della seconda, dal muro di Berlino alle tante frontiere armate sparse oggi in tutto il mondo; ---la modesta "colazione a casa" ricorda la ben più ricca "Colazione da Tiffany" a base di gioielli !
---la bomba ananas piazzata nel bel mezzo di uno scenario di guerra ricorda lo sfacelo di tutte le guerre; ---la famosa cantante inglese Amy Winehouse morta giovane in tragiche circostanze diventa in pescheria l'imballaggio di due brillanti pesci azzurri; ---le fumatrici di narghilè, l'una adorna di collana l'altra con un papillon e dai tratti vagamente androgini, richiamano alla mente le nuove coppie transgender di cui oggi tanto si discute; ---nel gioco delle bandierine una è piazzata. E l'altra? ---il bel nudo di donna provocatoriamente ritratto di schiena è l'invito a riscoprire la fierezza del corpo femminile.
Una interessante caccia al tesoro quindi la visione di questa mostra!
È seguito poi l'evento organizzato dal gruppo dei Poeti Estinti con la regia di Maurizio Stasi e presentato con la consueta bravura ed empatia da Maria Grazia Vasta. Vi sono stati anche dei piacevoli intervalli musicali con il sax di Pasquale Farina.
In questo caso la provocazione non era visiva ma si affidava alle parole. Abbiamo ascoltato poesie, brani di prosa, riflessioni che con toni leggeri ma anche ironici e appunto provocatori hanno toccato vari temi della vita di oggi.
Da quelli più leggeri a quelli più scabrosi: la sfida del foglio bianco per una scolaretta oppure un Giordano Bruno risuscitato dal rogo per piombare in una Roma moderna caotica; la vecchiaia vista come impiccio di cui sbarazzarsi; l'abitudine ormai nostro pasto quotidiano che ci fa digerire ogni criticità con un "buon calice di vino"; il telefonino re della discordia in ogni famiglia ma di cui però nessuno può fare a meno; la casa, bene intoccabile per ogni italiano, ma è poi sempre così? Le tante ipocrisie di chi trae profitto dal corpo di una donna. Infine, la libertà spinta ai suoi limiti estremi, dove con l'aiuto di una scienza compiacente si può "ordinare" il figlio che si vuole e scartare il figlio che non si vuole.
Insomma un bel pomeriggio conclusivo, con un bel bagaglio di riflessioni da riportare a casa !
[Claudia Sebastiani]
Qui di seguito tutta la mostra nei suoi molteplici aspetti.