Il 28 manifestazione “Digiuno per Gaza” degli operatori sanitari (ma non solo loro).
19-08-2025 08:49 -
Per il 28 agosto 2025 è stata lanciata una manifestazione con cui gli operatori del servizio sanitario digiuneranno durante la pausa pranzo di fronte alle rispettive strutture sanitarie per sottolineare l’urgenza che si adottino i seguenti provvedimenti:
•il Governo italiano sospenda la fornitura di armi ad Israele, chieda un cessate il fuoco immediato e promuova l’apertura di corridoi umanitari per aiuti alimentari e sanitari alla popolazione; •le Aziende sanitarie, gli Ordini Professionali, le Società Scientifiche, le Università e i Centri di Ricerca dichiarino ufficialmente che a Gaza è incorso un genocidio e si impegnino a contrastarlo con ogni mezzo, anche con petizioni; •i Medici, i Farmacisti, i Pazienti, le Regioni, i Comuni aderiscano al boicottaggio “No Teva” (Teva è l’azienda farmaceutica israeliana coinvolta nei tragici fatti in corso).
All’appuntamento per il digiuno possono aderire anche enti, associazioni e singoli cittadini.
COME SI PARTECIPA
Chi aderisce al Digiuno è invitato a fotografarsi (simbolicamente all’ora di pranzo del 28 agosto) con il cartello "Io digiuno contro il genocidio a Gaza" e a condividere la foto sui propri social (meglio se con l’hashtag #digiunogaza). Per dare un’idea della mole di adesioni è utile entrare nel modulo al link seguente e indicare se si è un ente o un operatore sanitario o un cittadino comune.
La manifestazione è organizzata dalla rete “Sanitari per Gaza”, un movimento di operatori della sanità nato nel 2023 per offrire solidarietà ai colleghi sotto attacco operanti a Gaza e al popolo palestinese tutto, documentando attraverso le immagini e i racconti dei medici degli ospedali bombardati il disastro in atto.
“Sanitari per Gaza” aderisce al progetto BDSItalia.org (BDS=Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni), un movimento per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza che vuole affermare che i palestinesi hanno gli stessi diritti del resto dell'umanità e che sostiene le seguenti tre azioni:
Il BOICOTTAGGIO cioè il ritiro del sostegno al regime israeliano, alle istituzioni sportive, culturali e accademiche israeliane complici e a tutte le aziende israeliane e internazionali coinvolte nelle violazioni dei diritti umani dei palestinesi.
Il DISINVESTIMENTO da parte di banche, chiese, fondi pensione e università degli investimenti nello Stato di Israele e nelle aziende israeliane che sostengono l'apartheid israeliano.
Le SANZIONI da parte dei governi affinché forzino il regime israeliano a cessare l'apartheid. Le sanzioni consistono nel divieto di fare affari con gli insediamenti israeliani illegali, nel cessare il commercio militare con Israele, nel sospendere Israele da organismi internazionali come Nazioni Unite e FIFA.