"...l'altro ieri ero particolarmente contento di trovarmi in un paesino di montagna dove si metteva una lapide per due partigiani caduti che non l'avevano ancora avuta. Era una cerimonia senza musica né bandiere, pochi compagni quasi tutti dello stesso reparto, che si erano dati la voce; uno che ora insegna in un istituto tecnico aveva portato la sua classe. Le cose vere erano ancora tutte lì: il pudore della retorica, che caratterizza i veri partigiani; il senso di come è difficile far capire agli altri l'importanza di quella esperienza per noi e per tutti, senza apparire noiosi. E poi, dato che i morti che ricordavamo erano ragazzi pieni di allegria, le storie che ci veniva da ricordare di quei tempi terribili e sanguinosi erano piene di allegria anche quelle.
C'è una faccia dell'Italia migliore, che non fa tanto parlare di sé ma che continua a fare sempre qualcosa di serio per gli altri, con disinteresse e passione. Mi capita di incontrarla quando mi ritrovo in ambienti legati alla Resistenza, ma con questo non voglio affatto dire che tutti gli ex resistenti siano così, né che siano così solo loro: ci mancherebbe altro. Voglio solo dire che un'Italia così esiste e che può contare molto. O anche che può non contare niente, a seconda dei casi. ”
I.Calvino
[dal brano portato da Cittainsieme alla celebrazione del 25 aprile svolta nella Sala consiliare di Nettuno]