Ne ha parlato diffusamente Giancarlo Amato, Procuratore di Velletri, introdotto da una breve ma simolante presentazione di Antonio Reppucci, Commissario Straordinario di Nettuno.
A seguire Marcello Pezzi, del team della Procura che si concentra proprio sulla violenza di genere, ha brevemente illustrato il sito web
CONTEINRETE.it che fa da supporto a tale problematica fornendo informazioni e indicazioni utilissime per chi ha bisogno di aiuto. Il sito è dotato anche di un'area riservata in cui i vari organi istituzionali possono attingere e scambiare dati relativi all'argomento.
Gli interventi successivi si sono focalizzati sulla descrizione della nuova struttura (aperta giusto un anno fa presso il Tribunale di Velletri) creata per risolvere le due fondamentali esigenze di:
-rendere più agevole chiedere aiuto per chi subisce o anche ha solo notizie di violenza di genere;
-collegare fra loro tutti quelli che, sul lato opposto, lavorano perché quella richiesta d'aiuto abbia risposte efficaci.
La struttura è un vero e proprio "sportello" a cui si può accedere il lunedì mattina (9-13) ed il martedì pomeriggio (14-17). Chi vi si rivolge viene ascoltato e, una volta esaminato il suo caso specifico, viene affidato alle persone più adeguate a sostenerlo: psicologi, medici, avvocati.
Costoro operano in maniera coordinata rapportandosi con i servizi sociali comunali, con quelli sanitari regionali,con le forze dell'ordine e perfino con le cento associazioni volontaristiche che agiscono nel territorio.
Quello del
collegamento con le associazioni è definito da tutti gli interventi come un fattore cruciale; ad esse si riconosce un valore particolare soprattutto perché sono lo strumento più adatto ad incanalare la solidarietà umana, che molti provano ma che, senza regole e coordinamento, rimane spesso inutilizzabile.
Tutto questo convergere di esperienze, di conoscenze e di azioni concrete, sia pubbliche che private, finiscono, se ben coordinate, col formare
una costellazione di punti di appoggio che si rinforzano l'un l'altro a vantaggio di chi è in difficoltà, una vera e propria "rete" organizzativa che è in fondo anche una rete di tutela.
A supporto di questa impostazione sono così arrivati gli interventi di alcuni degli operatori coinvolti.
Folliero per gli avvocati e Scampati per gli psicologi hanno sottolineato le funzioni dello Sportello di Ascolto.
L'avv.Capasso ha riportato un caso positivamente risolto grazie alla intelligente collaborazione del commissariato di Anzio/Nettuno.
Dai Servizi Sociali del comune di Nettuno sono arrivate le appassionate parole della dirigente Margherita Camarda e quelle della sua collaboratrice Valentina; questa ha descritto efficacemente le fasi del protocollo che viene attivato in simili circostanze:
1.gestire il punto d'accesso;
2.prendere in carico il problema (e qui è molto importante dire che lo si fa a prescindere che vi sia o meno un mandato dell'Autorità Giudiziaria) avviando azioni di recupero anche per il soggetto maltrattante se necessario;
3.costruire il percorso personalizzato di ricostruzione della personalità della vittima;
4.valutare l'andamento degli interventi e trarne il feedback per azioni di miglioramento.
Dopo di lei hanno parlato in successione Maria Pia Baldo, titolare dell'ufficio "Garante dell'infanzia e dell'adolescenza" creato dal comune di Nettuno nel 2022; l'avv.ssa Guerrini dell'ass.di mediazione familiare PromoCivitas; Carla Centioni di Ponte Donna, organizzata in Centri Antiviolenza articolati in tutto il Lazio; da lei, a fronte delle tante cose positive che sul tema stanno nascendo, è emersa anche la grande frustrante criticità che serpeggia sotto tutto ciò: la lentezza delle istituzioni. Elemento che produce danni quando si arriva a celebrare un processo a distanza di anni dall'accaduto, col risultato di far rivivere indebitamente il brutto trascorso alla vittima e di diluire l'effetto repressivo sul delinquente, causando così nelle nuove vittime una diffidenza proprio verso la rete di soccorso che si cerca di costruire.
Il preside Carlo Eufemi e la d.ssa Spada, dirigente del Commissariato di polizia di Anzio/Nettuno, hanno chiuso la giornata evidenziando il primo due recenti iniziative di Governo e Regione in favore della lotta alla violenza di genere destinate alla scuola, e la seconda due proposte molto "operative":
-stabilire incontri regolari e periodici fra le diverse Forze dell'ordine per travasarsi le esperienze acquisite durante le operazioni per il reato di cui si tratta oggi;
-mettere a disposizione delle sale operative contatti telefonici presidiati 24 ore che possano rispondere alle immediate esigenze di protezione, salvaguardia ed assistenza della vittima di violenza.
Il microfono è tornato infine ad Antonio Reppucci che ha ribadito la sua ferma e ben nota convinzione che è la cultura ad essere l'arma migliore contro la violenza ed il crimine in generale. La cultura incoraggia la partecipazione e genera consapevolezza: dei propri diritti, certo, ma anche e soprattutto dei propri doveri. E questi, oggi, qui, sono abbastanza sbiaditi.
[claudio tondi]