Nettuno. Intitolati a Bruno Zevi i giardini dietro la posta centrale.

28-01-2022 18:42 -

Bruno Zevi fu architetto e critico d'arte davvero “innamorato” di Nettuno.

Nato nel 1918 fu costretto durante il fascismo, a soli 20 anni di età, a lasciare l’Italia per sfuggire alle leggi razziali. Si laureò 4 anni dopo ad Havard negli Stati Uniti.
Rientrò in Italia nel 1944 quando fondò l' "Associazione per l'Architettura Organica".

Autore di numerosissimi libri di architettura e di arte realizzò diverse opere fra cui:
Villa Aurelia a Roma, la Palazzina al n.15 di via Monti Parioli, il Progetto per la nuova stazione di Napoli centrale, la ricostruzione del Ponte Garibaldi a Roma, il Padiglione italiano per l'Esposizione Universale di Montréal, l'Asse attrezzato di Roma, il Piano territoriale paesistico della Regione Lazio, il Monumento all'Israeliano Emigrato.

Il legame affettivo con Nettuno, in cui soggiornava abitualmente, gli è sempre rimasto nel cuore.
"Conosco ogni metro quadrato della città e dei dintorni, di Nettuno sono davvero innamorato, e credo nel suo futuro"
così scriveva nel 1997 all'assessore nettunese all'Urbanistica di allora.
Ed oggi il Comune di Nettuno ha inteso onorarne la memoria dedicandogli i giardini di via della Vittoria, cioè l'area verde retrostante alla posta centrale e molto vicina al Forte Sangallo.
La scelta del luogo non è casuale dal momento che Zevi, nei suoi soggiorni a Nettuno, abitava proprio nel caseggiato che si affaccia sui giardini ed il cui ingresso è nella piccola via Talenti.