Il nome significa “fiume della pantera nera” in lingua indigena
Nato come villaggio di appoggio creato dai cercatori d'oro.
Vi si sviluppò la coltivazione della canna da zucchero fino a metà Ottocento quando questa entrò in crisi. Le coltivazioni furono allora trasformate in piantagioni di caffè.
A fine Ottocento viene favorita l'immigrazione dall'Europa, soprattutto italiana che sostituisce la manodopera schiavista.
Viene realizzata una importante ferrovia e impostato un nuovo schema urbanistico.
Dagli anni 1980 vi si sviluppano industrie di telefoni cellulari, computer e farmaceutici.
Fra le attrazioni turistiche c'è proprio un trenino d'epoca perfettamente funzionante.
Ha un quartiere residenziale di nome S.Barbara Dista 9.940 km da Nettuno.