Il vaccino antinfluenzale assume una particolare importanza perché
- aiuta a semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti,
- contribuisce a ridurre le complicazioni da influenza nei soggetti a rischio
- aiuta a gestire meglio gli accessi al pronto soccorso.
Inoltre, insieme alla vaccinazione antinfluenzale, specialmente per chi soffre di patologie croniche, è raccomandata la vaccinazione anti-pneumococcica, utile a prevenire le polmoniti batteriche: le due vaccinazioni possono essere fatte anche contemporaneamente.
La vaccinazione non provoca generalmente alcun disturbo.
In alcuni casi possono verificarsi alcuni inconvenienti, generalmente di lieve entità, come:
- reazioni locali, come arrossamento e gonfiore nella sede di iniezione;
- reazioni generali, come febbre, malessere, dolori muscolari che scompaiono in 1-2 giorni (più frequenti nelle persone mai vaccinate in precedenza);
In casi molto rari si possono verificare:
- reazioni allergiche rappresentate da orticaria e asma e, nei casi più gravi, da reazione anafilattica, queste ultime possono comparire in soggetti allergici alle proteine dell'uovo in quanto i vaccini sono prodotti coltivando il virus in uova embrionate di pollo;
- diminuzione transitoria delle piastrine, nevralgie e disturbi neurologici.
La Regione Lazio raccomanda la vaccinazione alle persone over 60 anni di età e anche per i bambini dai 6 mesi ai 5 anni compiuti, garantendone la gratuità.
Se sei un adulto puoi vaccinarti:
- presso il medico di famiglia;
- presso i Servizi vaccinali della ASL;
- in alcuni casi presso la sede di lavoro dal medico del lavoro.
Se invece devi vaccinare un bambino puoi rivolgerti al pediatra che ti darà le indicazioni per effettuare la vaccinazione presso il proprio ambulatorio o presso il Servizio vaccinazioni della ASL.
La vaccinazione antinfluenzale deve essere rimandata in caso di malattia febbrile in atto.