Presentato alla cittadinanza "Progetto Lavinio", una base di lavoro che il sindaco sbaglierebbe a non esaminare.

18-07-2020 22:59 -

Successo di pubblico per la riunione svoltasi oggi pomeriggio (sabato 18.7) a Lavinio.
Argomento: presentazione ai cittadini di una bozza di progetto mirante a riqualificare il quartiere.

Il lavoro è stato redatto da due giovani tecnici ai quali ha dato man forte l’architetto Paolo Prignani.
A organizzare la presentazione è stato il consigliere comunale Luca Brignone al quale si sono affiancati gli interventi del parroco di s.Gioachino ed Anna don Vittorio, le due dirigenti della scuole Virgilio e Collodi ed una esponente degli esercenti del posto.
Brignone ha rimarcato più volte come pur essendo consapevole di quanto sia “inusuale” che un membro dell’opposizione politica arrivi a formulare e in maniera abbastanza dettagliata una proposta di soluzione per la città, ha tenuto a ribadire che davanti ai problemi gravanti sui cittadini è prioritario cercare di risolverli, senza stare a tergiversare su chi propone che cosa.

E a questa impostazione va tutto il nostro plauso.


Cosa prevede il progetto.

Partendo dalla considerazione che un luogo ha bisogno di persone per esprimere il meglio di sé (e da quella reciproca che le persone hanno bisogno di luoghi adeguati per dar vita a una comunità degna di questo nome) lo studio ha puntato i riflettori su tre nodi cruciali del tessuto urbano:

1. i centri di aggregazione (la chiesa, la piazza, la scuola)
2. il collegamento fra essi (quindi percorsi, strade, trasporti, vie ciclabili, marciapiedi ecc.)
3. il contesto estetico ed ambientale (e i due termini non sono affatto in contrapposizione)

Trasferendo questi 3 punti nella realtà di Lavinio è venuto naturale al progetto individuare i centri focali da cui partire per ridare dignità, decoro e vivibilità a questa periferia di Anzio, la più popolosa coi suoi oltre 20 mila abitanti su un totale di 58mila dell’intero comune.

Innanzitutto riprendere il già a suo tempo previsto utilizzo dell’area alle spalle del Centro ecumenico come area pedonale attrezzata, insomma una “piazza” completa delle infrastrutture e dei poli di attrazione che la rendano tale.

Poi la sistemazione in sicurezza e comodità dell’asse viario principale del quartiere, la via di Valle Schioia, dotandolo di marciapiedi ben strutturati che permettano di raggiungere agevolmente quella piazza, in particolare curando il percorso che la collega ai due importanti centri scolastici di via Goldoni e di via Machiavelli.

Infine la vivibilità, da conseguire anche con la messa a dimora lungo la via di nuove essenze arboree adatte alla città (non più i catastrofici e ormai fatiscenti pini quindi). A dare sostegno a questo aspetto provvedeva una serie di pannelli con le foto di via di Valle Schioia prima del 1975, anno in cui, si dice per una malattia, furono tagliate tutte le querce da sughero che la ombreggiavano fino al mare. Di sicuro gli alberi dovranno tornare, altrettanto sicuro è che la manutenzione che essi comportano non è trascurabile. Per questo, ed anche per gestire meglio gli spazi viari, il nuovo filare potrebbe essere piantato solo sul lato dei civici dispari, quello per intendersi dal lato sinistro andando verso il mare, in modo da proteggere l’intera strada dal sole che notoriamente viaggia su quel lato del cielo.

Seguiremo gli sviluppi.