"Natale in casa Cupiello" andato in scena allo Studio8 di Nettuno.
30-11-2025 19:31 - spettacolo
Cosa dire di questo classico della commedia napoletana di cui è stato detto tutto e di più?
Che solo il singolo spettatore sa cosa può smuovere dentro di lui l'entrare in punta di piedi in casa Cupiello e lasciarsi coinvolgere da questa straordinaria famiglia.
A questo punto non c'è set cinematografico o televisivo che tenga, ci vuole l'approccio "a pelle" che solo il teatro può dare.
Ieri sabato 29 novembre 2025 al Teatro Studio8 di Nettuno la commedia "Natale in Casa Cupiello" è stata presentata riscuotendo un notevole successo dalla compagnia Luna Nova APS del Lazio, e con essa si è chiusa la prima manche del concorso teatrale interregionale "Premio Città di Nettuno" che riprenderà il 3 gennaio.
Quando si è smorzato il brusio nella sala strapiena - perché si sa questa commedia di De Filippo da' quasi sempre il sold out nei teatri - e il sipario si è alzato al suono delle cornamuse, l'aggancio tra pubblico e personaggi è stato immediato, sin dalle prime battute.
Merito degli interpreti che hanno saputo rendere così bene tra comicità, grottesco e intensa umanità questo interno di famiglia napoletana piccolo-borghese degli anni trenta: il capofamiglia Luca che con imperterrita e perfino commovente insistenza rincorre il suo sogno di un Natale in famiglia all'insegna del "volemose bene" per dirla con una battuta tipica romanesca, ostacolato in questo da tutta la famiglia, a cominciare dalla moglie Concetta su cui ricade tutto il peso dei preparativi sino a portarla a proclamare "Natale castigo di Dio"!
Poi via via tutti i personaggi che ruotano intorno: il figlio Tommasino nullafacente e "mariulo" cresciuto a zuppa di latte da una madre compiacente e "coccolona".
Lo zio Pasqualino, ospite in casa ma non sempre gradito visto che di soldi non ne porta.
La figlia maggiore di don Luca e donna Concetta, Ninuccia, che manda per aria un matrimonio "buono" in nome dell'amore, e manda quasi all'altro mondo i suoi disperati genitori.
Poi mariti, amanti, vicini impiccioni, nella più classica delle tresche familiari.
Tutto ciò ruota intorno a lui, il Presepe, che alla fine, seppure in un epilogo malinconico, trionferà.
E chissà se rientrando a casa non ci è venuta voglia di tirare giù dalla soffitta quegli scatoloni che aspettano di anno in anno e lasciarci guidare dalle sapienti mani di Luca Cupiello a ricreare il più classico dei presepi di cartone con le montagne innevate, le case piccine per la lontananza, il laghetto con la cascatella di acqua vera, l'osteria con i personaggi di terracotta, la grotta dove la notte di Natale con l'accensione dei lumini nascerà il Bambinello.
[Claudia Sebastiani]
Che solo il singolo spettatore sa cosa può smuovere dentro di lui l'entrare in punta di piedi in casa Cupiello e lasciarsi coinvolgere da questa straordinaria famiglia.
A questo punto non c'è set cinematografico o televisivo che tenga, ci vuole l'approccio "a pelle" che solo il teatro può dare.
Ieri sabato 29 novembre 2025 al Teatro Studio8 di Nettuno la commedia "Natale in Casa Cupiello" è stata presentata riscuotendo un notevole successo dalla compagnia Luna Nova APS del Lazio, e con essa si è chiusa la prima manche del concorso teatrale interregionale "Premio Città di Nettuno" che riprenderà il 3 gennaio.
Quando si è smorzato il brusio nella sala strapiena - perché si sa questa commedia di De Filippo da' quasi sempre il sold out nei teatri - e il sipario si è alzato al suono delle cornamuse, l'aggancio tra pubblico e personaggi è stato immediato, sin dalle prime battute.
Merito degli interpreti che hanno saputo rendere così bene tra comicità, grottesco e intensa umanità questo interno di famiglia napoletana piccolo-borghese degli anni trenta: il capofamiglia Luca che con imperterrita e perfino commovente insistenza rincorre il suo sogno di un Natale in famiglia all'insegna del "volemose bene" per dirla con una battuta tipica romanesca, ostacolato in questo da tutta la famiglia, a cominciare dalla moglie Concetta su cui ricade tutto il peso dei preparativi sino a portarla a proclamare "Natale castigo di Dio"!
Poi via via tutti i personaggi che ruotano intorno: il figlio Tommasino nullafacente e "mariulo" cresciuto a zuppa di latte da una madre compiacente e "coccolona".
Lo zio Pasqualino, ospite in casa ma non sempre gradito visto che di soldi non ne porta.
La figlia maggiore di don Luca e donna Concetta, Ninuccia, che manda per aria un matrimonio "buono" in nome dell'amore, e manda quasi all'altro mondo i suoi disperati genitori.
Poi mariti, amanti, vicini impiccioni, nella più classica delle tresche familiari.
Tutto ciò ruota intorno a lui, il Presepe, che alla fine, seppure in un epilogo malinconico, trionferà.
E chissà se rientrando a casa non ci è venuta voglia di tirare giù dalla soffitta quegli scatoloni che aspettano di anno in anno e lasciarci guidare dalle sapienti mani di Luca Cupiello a ricreare il più classico dei presepi di cartone con le montagne innevate, le case piccine per la lontananza, il laghetto con la cascatella di acqua vera, l'osteria con i personaggi di terracotta, la grotta dove la notte di Natale con l'accensione dei lumini nascerà il Bambinello.
[Claudia Sebastiani]




