28 Marzo 2024
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Chi siamo? Anzio ieri e oggi.

02-12-2022 06:26 - storia
Per pensare ad un possibile positivo futuro per Anzio bisogna prima capire chi siamo, che cosa è, come è nata, quali sono le radici di questa città e quali le sue vocazioni territoriali.

Certamente Anzio non è l'erede della "Antium" romana e i suoi abitanti (pur soprannominati neroniani) non hanno nulla a che vedere con le genti degli imperatori romani, semmai il titolo spetta agli abitanti di Nettuno.
Anzio è invece una CITTA' DI FONDAZIONE, inaugurata dall'amministrazione papale nell'anno 1700 come borgo di lavoro nell'ambito della politica di risanamento della asfittica economia dello Stato pontificio entrata in crisi per effetto della peste diffusasi nel Lazio, e proprio dalle spiagge del feudo di Nettuno, intorno alla metà del Seicento.
All'epoca infatti il territorio era abbandonato da secoli, privo di abitanti e con l'unica presenza dei resti dell'antico Porto Romano.

Vi furono deportati 30 galeotti da Civitavecchia e circa 100 "vagabondi" da Roma come bassa forza lavoro accompagnati da una ventina di guardie pontificie per costruire a sud di Roma un ARSENALE pontificio e le strutture connesse (porto per le nuove navi, abitazioni per le maestranze, caserma per le guardie, carcere per i galeotti e i vagabondi, locanda per i forestieri ecc.). Furono ingaggiate maestranze specializzate (maestri d'ascia, calafatari, falegnami, ecc.) provenienti soprattutto da Gaeta, Resina (oggi Ercolano), Ponza e dalla costiera Amalfitana. Insomma non vi era l'ombra di un abitante autoctono.

Solo verso la fine del 1700, dopo la costruzione delle Ville cardinalizie (Cesi, Pamphilii, Corsini, Albani) e la fortificazione del porto e della costa a difesa dai pirati saraceni, incominciarono ad insediarsi come primi abitanti fissi alcuni pescatori campani con le loro famiglie.
Seguirono poi nell'arco di tre secoli diversi flussi migratori di persone in cerca di lavoro stabile provenienti prima da varie parti d'Italia e poi, fino ai giorni nostri, anche da nazioni estere.
Insomma una città popolata da immigrati che hanno scelto nel territorio luoghi idonei alle loro necessità e nei quali stanno travasando la loro cultura.

Un centro storico, due quartieri (Anzio Colonia e S.Teresa) e tante "località" (Falasche, Lavinio, Lido dei Pini, Pocacqua, ecc.) ognuna delle quali ha origini e caratteristiche proprie .
Solo dall'attento studio di questo sistema complesso e delle sue diverse potenzialità culturali possono nascere linee programmatiche, obiettivi e interventi condivisi che, nel rispetto delle singolarità, siano in grado di ricreare la CITTA' OPEROSA, città che non deve puzzare solo di fritto di pesce!

[arch. Paolo Prignani]

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